venerdì 31 luglio 2009

Pale,biomasse e...quant'altro ancora? Colia interroga la Provincia.


E’ stata presentata lo scorso 20 luglio dal consigliere provinciale Massimo Colia un’interrogazione urgente, a risposta scritta in aula, in merito alla possibile realizzazione sul territorio provinciale di centrali di produzione elettrica da fonti rinnovabili, da biomasse o a turbogas. “Ultimamente –riferisce Colia- è un gran parlare di progetti in tal senso. Se tali voci fossero fondate, il numero impressionante di progetti che si verrebbero a realizzare rischierebbe di compromettere irrimediabilmente la vivibilità e l’intero sistema economico della Capitanata. La mia preoccupazione è supportata dal fatto che la Provincia di Foggia è ancora priva del Piano Energetico Provinciale (PEP), strumento indispensabile per programmare nel medio-lungo periodo gli interventi da realizzare per la gestione della domanda e la pianificazione dell'offerta di energia sul territorio provinciale”. Pertanto, il capogruppo IdV ha interrogato il Presidente della Giunta e l’Assessore competente per conoscere quante sono effettivamente le richieste di autorizzazione presso la Provincia di Foggia, finalizzate alla costruzione di impianti di produzione elettrica di qualsiasi tipo; la potenza termica degli impianti e la tipologia degli stessi, per i quali sono state presentate le predette richieste di autorizzazione; l’elenco delle aziende proponenti; cosa intende fare l’Amministrazione, con particolare riferimento ai possibili rischi per il nostro territorio; se e quando si intende avviare l’iter di adozione del Piano Energetico Provinciale. “La mia richiesta non intende assolutamente mettere in discussione la validità e la necessità di sviluppare fonti energetiche alternative. Tuttavia, lo sviluppo sostenibile, inteso come capacità di soddisfare i bisogni della comunità senza privare le generazioni future delle risorse fondamentali per vivere, ci pone un interrogativo: quanto effettivamente la Capitanata è in grado di sostenere in termini di pale, pannelli, centrali e quant’altro, salvaguardando allo stesso tempo la nostra salute, i nostri prodotti agricoli e il nostro patrimonio naturale? E la risposta a questo mio interrogativo va data a me, ma soprattutto alle generazioni future (proprio secondo lo spirito del vertice ONU del 1992), perché in fondo questo mondo non è in eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli”, conclude Colia.

Nessun commento:

Posta un commento